21.9 La faida
I Longobardi portavano lunghi i capelli davanti fino alla bocca, ed eran rasati dietro fino alla nuca; avevano spioventi i mustacchi e lunga la barba. Indossavano ampie vesti di lino, con uose di cuoio alle gambe e calzari alla foggia di stivali. Abitavano in rozze case e fabbricavano da sé, con l'accetta, i pochi mobili. Si reggevano secondo il costume della faida o guerra privata: quando uno era offeso, tutti i familiari e i parenti potevano vendicarlo.
Più tardi, la faida fu mitigata per legge dal guidrigildo: quando uno era offeso, doveva accontentarsi di una somma di danaro. Nell'Editto di Rotari, per esempio, fu stabilito che un pugno si indennizzasse con 3 soldi, e uno schiaffo con 6; una ferita nella testa, senza lesione dell'osso, con 6 soldi; due ferite nella testa, soldi 12; tre ferite, 18; più di tre non si contavano.
Chi rompeva un osso della testa, era condannato a pagare 12 soldi; chi ne rompeva due, 24; chi ne rompeva tre, 36.
Chi spaccava un labbro, soldi 16, ma se restava scoperto un dente, soldi 20. Se un dente rimaneva spezzato, soldi 8; ma se era uno dei denti che si vedono ridendo, soldi 16. Il dito mignolo costava 13 soldi, l'anulare 8, il medio 6, l'indice 16; il pollice valeva un sesto di tutta la persona.
E quanto valeva una persona? A seconda: nelle leggi dei Franchi, l'uccisione d'un vescovo veniva punita con l'obbligo, per l'uccisore, di pagare 900 soldi, quella d'un prete 600, d'un Franco 200, d'un altro Barbaro 160, d'un Romano libero 100, d'un Romano colono 40, e d'uno schiavo 36. È bene tener presente, però, che i soldi, o per esser più esatti, solidi, di cui parla l'Editto di Rotari, eran tutt'altra cosa di quelli che usiamo noi oggi e avevano, quindi, ben diverso valore.
Se non c'erano prove, si ricorreva al giudizio di Dio: due litiganti, per esempio, stavano con le mani alzate per tutto il tempo della Messa, e chi le abbassava prima perdeva. Oppure dovevano estrarre una palla da una caldaia d'acqua bollente, o maneggiare un ferro infocato, o camminare sulla brace, o passare traverso le fiamme. Ma guai, come minacciava l'Editto di Rotari, se qualcuno portava indosso delle erbe magiche o degli oggetti fatati!
Le donne accusate di stregoneria, a ogni modo, si buttavano nell'acqua: se galleggiavano, erano innocenti; se affogavano, non poteva esservi dubbio: erano streghe. A tanto giungeva la superstizione!
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