12. Cesare Augusto
12.1 I prodigi
Azia si svegliò di soprassalto. - Ottavio! - disse al marito. - Ho avuto un sogno strano: che nella nostra casa stesse sorgendo un sole...
- Ho sognato la stessa cosa anch'io!
- Che cosa vorrà dire? E se consultassimo gli auguri?
Gli auguri furono interrogati.
- Nella vostra casa - essi risposero - sta per nascere un grande uomo.
Azia, moglie di Caio Ottavio, dimorava col marito a Velletri, presso Roma, ed era nipote di Giulio Cesare. Di lì a pochi giorni, nell'agosto del 63 avanti Cristo, ella ebbe un figliuolo, a cui fu posto il nome paterno: Caio Ottavio.
Poco dopo, il padre dovette allontanarsi dall'Italia per andar a combattere in Tracia.
Il fanciullo crebbe un poco gracile, ma bello e pensoso. Fu benvoluto dal prozio Cesare, che lo chiamò, ancor quasi ragazzo, nelle sue legioni.
Un giorno, il giovane Caio Ottavio passa con un amico, Marco Agrippa, per Apollonia. Incontrano un indovino.
- Che cosa sarà di me? - gli chiede Agrippa.
- Avrai grandissime fortune - risponde l'indovino.
- E di me? - domanda Ottavio.
L'indovino lo guardò, e, per tutta risposta, gli si prostrò in ginocchio davanti.
Era il 44 avanti Cristo. Caio Ottavio aveva appena diciotto anni: dopo non molto, ad Atene, gli giunse la notizia che Cesare era stato assassinato.
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