21.5 Alla deriva
Ondate dietro ondate, i Barbari si spingevano e s'incalzavano, lottavano e s'accalcavano, si respingevano o s'accavallavano, si riunivano e si separavano, si mescolavano e si distruggevano; oggi di qui, domani di là, un anno sul Reno e l'anno dopo sul Danubio, traboccando fin nell'Asia Minore come avevan fatto i Goti, o fin nell'Africa come i Vandali; premuti alle spalle da altre tribù, da altri popoli e da altre razze: i Germani dagli Slavi, questi dai Mongoli; sempre da più lontano, popoli sempre più rozzi, più barbari e più feroci.
E al loro passaggio tutto crollava, tutto si distruggeva, tutto mutava aspetto: come quando i cavalloni d'un oceano in burrasca si rovesciano sulle rive, ne abbattono i fari, e, spietati e furibondi, ne disperdono e inghiottiscono anche i relitti, o come quando si muovono a turbine le sabbie del deserto, sollevate dal simun, e inaridiscono e seppelliscono le oasi, e ne cancellano fin la memoria.
Lo splendore dell'Impero Romano s'era offuscato; di insigni città non si conobbe più neppur l'esistenza. Eran cessati i libri, l'istruzione, le scuole; cessate le pubbliche amministrazioni, la manutenzione dei ponti, dei porti, degli acquedotti, dei canali, delle strade; se un edificio cadeva, più nessuno si curava di ripararlo o di sgombrarne le rovine; e le rovine si accumulavano, e si coprivano di rovi, e vi cresceva l'erba, e divenivano campi. Anche il Foro Romano divenne Campo Vaccino. Oppure si ricostruiva, quando si ricostruiva, sopra le rovine stesse: ecco perché l'antico piano stradale delle nostre città, quando si rinviene negli scavi, si trova tanto al disotto dell'attuale.
Ma chi abitava più nelle città, se non erano in altura e atte alla difesa?
E a chi servivano più gli edifici, se gli abitanti s'eran ridotti a così pochi?
Le campagne inselvatichivano; s'impaludavano le pianure; cominciò il flagello della malaria; pestilenze e carestie; non c'era più ordine, né regime, né legge, così per gli uomini come per tutte le cose. Interrotto o impedito, quasi, il commercio; impossibile, o quasi, ogni industria; i campagnuoli coltivavano quel tanto che bastava ai propri bisogni: ma era poi sicuro il raccolto?
Da un momento all'altro poteva apparire un'orda di Barbari o una banda di amici greci: il risultato era, purtroppo, sempre lo stesso: bisognava fuggire sui monti, con la moglie, coi figli, col bestiame, con quel che si potesse.
Si ritornava, e si trovava il paese devastato o ancora in fiamme. Si viveva in continuo terrore: nessuno era certo del domani.
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