9.2 La madre esemplare
Pochi uomini, nobili per discendenza e per grandezza d'animo, timorosi della decadenza della Patria che idolatrano, vedono queste piaghe e dedicano la vita intera allo studio delle possibili soluzioni del grave problema sociale.
La grande nobiltà dei sentimenti umani si deve quasi sempre ricercare nell'educazione materna. In Roma, pur in mezzo ai nuovi costumi, esistono ancora austere matrone educatrici che hanno recato alla patria servigi che eguagliano in valore morale le gesta dei conquistatori. Una tra queste è la figlia di Scipione l'Africano, che esce dalla sua famiglia gloriosa per entrare in un'altra famiglia di patrizi, quella di Sempronio Gracco. Cornelia ama i suoi figli così da vantarsene con le amiche come della sua più grande ricchezza; e mentre esse badano ad adornarsi di monili e di pietre preziose, ella dedica tutta sé stessa alla loro educazione: Tiberio e Caio imparano dalla madre ad amare Roma oltre la vita, ad amare la giustizia e a essere buoni di quella bontà forte che giunge a lottare e a sacrificarsi per le cause giuste e sante.
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