3.9 Madre e figlio
Coriolano, così soprannominato per avere espugnata la città volsca di Corioli, non aspettava che un'occasione per ritogliere ai plebei i privilegi concessi. Ed ecco che una grave carestia viene ad affliggere Roma. I poveri morivano letteralmente di fame.
- Vogliono mangiare? - propone Caio Marzio Coriolano. - Rinunzino al tribunato.
I Tribuni lo condannano all'esilio.
Coriolano si rifugia tra i Volsci, li eccita contro Roma, si mette alla loro testa, si dirige contro la città, si accampa a poche miglia dalle mura.
I Romani mandano a lui ambasciatori, senatori, gli stessi sacerdoti vestiti dei paramenti sacri. Invano. Va alfine, con la moglie Volumnia e coi figlioletti, la madre Veturia. Al primo vederla, Coriolano le corre incontro per abbracciarla. Ma quella: - Fermati! Ch'io sappia prima se sei mio figlio o nemico di Roma, se sono tua madre o prigioniera!
Umiliato e contrito, Coriolano tornò indietro e diede ordine ai Volsci di togliere il campo.
I Volsci lo uccisero.
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