6.3 I "corvi" del console Duilio
Fu allora che il console Caio Duilio inventò i corvi: certe lunghe travi che, con arpioni di ferro, piombavano a un tratto sulle navi nemiche e le immobilizzavano. Su quelle travi si scagliavano poi, come su dei ponti, i legionari all'arrembaggio: si combattè in quel modo la prima grande battaglia navale, l'anno 260 a. C., nelle acque di Milazzo. Circa 100 navi nemiche, con la nave ammiraglia del comandante cartaginese, ch'era già stata del re Pirro, vennero affondate o catturate. Straordinarie onoranze furono tributate in Roma a Caio Duilio. Esiste ancora, in Roma, un frammento della colonna rostrata che fu eretta per lui nel Foro Romano, e rifatta nell'età imperiale.
Si poterono occupare allora la Corsica e Malta, si tentò di invadere la Sardegna, e si pensò di portare la guerra in Africa. Disfatta un'altra armata cartaginese presso il monte Ecnomo, sotto Agrigento, i due consoli Manlio Vulsone e Attilio Regolo approdarono sulle rive a oriente di Cartagine.
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