15.9 Massimino
Era un Barbaro della Tracia, arruolatosi nelle legioni. Di statura gigantesca, forte a tutta prova, lo dicevano capace di spezzar con un calcio la zampa di un cavallo, di spiaccicare i sassi fra le mani, di sradicare un albero. Sconfisse Alemanni, Sarmati e Daci. Ma trattava anche l'Impero come terra di conquista, angariando le popolazioni e spogliando perfino i templi. Sorsero dei tumulti. In Africa si acclamarono imperatori Gordiano I e suo figlio Gordiano II; questi fu ucciso dai soldati rimasti fedeli a Massimino, quegli si uccise. Allora, in Roma, il Senato acclamò due nuovi imperatori: Massimo Pupieno e Claudio Balbino, a cui il popolo aggiunse il quattordicenne nipote di Gordiano I: Gordiano III. Massimino è dichiarato nemico pubblico, ed egli, infuriato, muove contro l'Italia: sotto Aquileia, i suoi soldati lo ammazzano. Poi procedono verso Roma, e ammazzano anche Pupieno e Balbino. Resta Gordiano III.
Torna all'indice