11.4 Il primo Triumvirato
Si dividevano allora il dominio della Repubblica, l'uno con le immense ricchezze, l'altro con la gloria e con la potenza del nome, Marco Crasso e Pompeo Magno, nemici tra di loro.
- Perché indebolirvi a vicenda con questa inimicizia? - osservò Cesare. - Voi con quel che avete: l'uno con le finanze, l'altro col prestigio politico, e io col popolo, non potremmo essere i padroni di Roma?
Così fu fatto, e questo governo a tre si chiamò il Primo Triumvirato. Eletto console, Cesare propone e fa approvare una legge, per cui molte terre demaniali della Campania, e altre acquistate con i proventi delle vittorie, debbano esser distribuite alle famiglie proletarie; fa ribassar le tasse ai cavalieri (la borghesia di allora).
Per stringere vieppiù a sé Pompeo, gli dette in moglie Giulia, l'unica sua figliuola. Fu accontentato Crasso, mettendolo a capo d'una grande spedizione contro i Parti.
Egli si fece concedere il governo dell'Alta Italia, con l'Illirico e la Provenza, e nel 58 a. C., scaduto il suo consolato, partì verso la provincia affidatagli.
Il dominio romano, che si estendeva a oriente fino all'Eufrate e al Mar Caspio, a mezzogiorno fino al deserto del Sahara, a occidente fino all'Atlantico, a settentrione, invece, non andava al di là delle Alpi.
L'assurdità di questo fatto non poteva sfuggire al gran genio di Cesare.
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