2.4 Tarquinio Prisco
In quel tempo, gli Etruschi erano assai più innanzi nella civiltà che non i Romani. Tarquinio Prisco, venuto dall'Etruria, costruì il Circo Massimo; fece colmare la valle tra il Campidoglio, il Palatino e il Quirinale, prosciugandola con la famosa Cloaca Massima che si vede tutt'ora e spianandola per costruirvi il Foro; vi edificò intorno delle botteghe e gettò sul Colle Capitolino le fondamenta del tempio a Giove Ottimo Massimo; cominciò poi a cinger di mura la città.
Nello stesso tempo, guerreggiava contro Sabini e contro Latini. Fu allora che si celebrarono nel Circo Massimo, per la prima volta, i Giuochi Romani, o Giuochi Grandi, con corridori e pugili fatti venire dall'Etruria.
Aveva già raccolto nella reggia, narrano sempre le antiche leggende, un figlioletto del vinto re di Cornicolo: Servio Tullio; il quale, trattato dapprima come un servo, seppe meritarsi la benevolenza del re in tal misura, che questi lo scelse per suo successore e gli diede la propria figlia in isposa.
Di ciò infuriati, i figli di Anco Marzio, che ancora vivevano e che speravano di ricuperare il trono dell'avo, ordirono una congiura e fecero assassinare Tarquinio Prisco. Nacque un trambusto. Uscì la moglie Tanaquilla e ingannò il popolo, dicendo che il Re non era morto. Contemporaneamente, ella spinse Servio Tullio a farsi avanti. Comparve questi vestito delle insegne reali, con buona guardia e coi littori. Il Senato lo riconobbe, prima ancora che il popolo l'acclamasse. I figli di Anco Marzio scapparono a Suessa Pomezia.
Tarquino Prisco aveva regnato 38 anni.
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