13.4 Claudio
Il Senato, subito adunatosi, stava per ripristinar la repubblica, quando ecco, nascosto in un angolo dell'invaso palazzo di Caligola, i pretoriani scoprono un suo zio. Lo tiran fuori: nessuno mai s'era curato di lui. Egli aveva sempre vissuto tra libri e studi, lontano dagli intrighi di corte e dagli affari dello Stato.
Era nato a Lione e aveva 51 anni. I pretoriani l'acclamarono imperatore; i senatori lo confermarono. Si chiamava Claudio.
Chi avrebbe pensato di ricavar nulla da lui?
Invece fu un ottimo principe, buon amministratore, gran costruttore di opere pubbliche. A lui si deve l'acquedotto, le cui rovine, che ricordano ancora il suo nome, tuttora scavalcano con arcate imponenti alcuni punti della Campagna Romana; a lui si debbono l'ampliamento del porto di Ostia e il primo tentativo di prosciugamento del Lago di Fucino. Conquistò parte della Britannia e occupò saldamente la Mauritania.
La sua opera, però, fu offuscata dalla soverchia libertà che egli lasciava ai suoi indegni favoriti e alle scandalose sue mogli, Messalina dapprima e poi Agrippina. Messalina fu alfine fatta uccidere; Agrippina, che già aveva avuto da un primo marito un figliuolo di nome Nerone, ottenne che Claudio lo adottasse e lo designasse successore al trono, a scapito dello stesso figlio dell'imperatore e di Messalina: Britannico.
Claudio diede a Nerone in sposa sua figlia Ottavia. Poco dopo moriva, avvelenato forse da Agrippina, la quale temeva che egli si pentisse.
Fu così che Nerone, diciassettenne appena, divenne imperatore di Roma.
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