4.13 Un grido famoso
A Camillo i Romani dovevano la prima vittoriosa riscossa contro i Galli e la ricostruzione della loro stessa città.
Si narra, infatti, che gli abitanti, bruciate o abbattute ormai dal nemico gran parte delle loro case, volessero trasferirsi a Veio, più grande e in miglior posizione e condizioni di Roma. Camillo vi si oppose con tutte le forze.
Si narra che, mentr'egli stava parlando nel Foro per convincere i suoi concittadini, passò di là un drappello di soldati, con un centurione e con l'alfiere alla testa.
- Statue signum, signifer! (Ferma l'insegna, o alfiere!) - gridò il centurione. - Hic manebimus optime. (Qui staremo benissimo).
Tali parole furono accolte come buon augurio. I Romani si misero con tutto l'impegno a rifabbricare la città.
Camillo fu onorato con il titolo di Secondo fondatore di Roma.
Sui rostri del Foro, una statua di bronzo eternò nei secoli la memoria di questo grande uomo, che, come tribuno militare consolare e come dittatore, guidò in gravissimi frangenti le sorti della Repubblica.
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