6. La prima guerra punica
6.1 Da una pelle di bue
- Che bel campo! - si dice esclamasse Pirro, re dell'Epiro, quando, dopo essersi intromesso in Sicilia nelle lotte fra i Siracusani e i Cartaginesi, gli venne quella brutta idea di tornare a combattere in Italia, a favore dei Tarantini contro i Romani. - Che bel campo di battaglia lascio per le legioni di Roma!
Infatti, non tardarono i Romani a sbarcare in Sicilia. Di qua dallo stretto era Reggio, già nelle loro mani; dirimpetto era Messina, occupata abusivamente da certi soldati mercenari della Campania, detti Mamertini.
Poteva Gerone II, re di Siracusa, a cui Messina apparteneva, permettere un tale arbitrio? No, certamente i Siracusani, allora, posero l'assedio a Messina. I Mamertini chiesero aiuto ai Cartaginesi, che inviarono un presidio nella città; ma in un secondo tempo invocarono contro di essi la protezione di Roma. Arrivano i Romani, e ordinano ad Annone, comandante del suddetto presidio, di sgomberare. Il povero Annone, intimorito, ubbidì e ritornò a Cartagine. I Cartaginesi lo condannarono alla crocifissione.
Erano i Cartaginesi, fenici di origine, gli assoluti incontrastati padroni del Mediterraneo occidentale. Insediatisi anticamente in una penisoletta di quel golfo che ora ha nome da Tunisi, vi avevano costruito una città, che era nel medesimo tempo piazzaforte e arsenale marittimo, emporio commerciale e navale, smistamento di tutti i prodotti che dall'Africa da una parte e dall'Europa dall'altra affluivano a Cartagine. Mura poderose, una fortezza, detta Birsa, inespugnabile, magazzini pieni, ricchezze inesauribili, che permettevano ai Cartaginesi di ingaggiar soldati e di evitare, a essi, il fastidio e il pericolo di dover combattere.
Si dice che i primi Fenici colà giunti, guidati dalla celebre Didone, chiedessero in concessione un po' di terra dal barbaro re di quei luoghi.
- Sì - rispose costui, diffidente e beffardo - ma non più grande d'una pelle di vacca.
Che fecero allora i Cartaginesi? Avuto dal re il giuramento, tagliarono a strisce sottilissime una pelle di vacca, e circondarono con esse un buon tratto di terra. Fu quello il primo circuito della nuova città. Poi dichiararono guerra alle tribù vicine, le vinsero, estesero il loro dominio sui popoli intorno, sulle Baleari, sulla Corsica, sulla Sardegna, su parte della Sicilia e su Malta; trafficavano al di là delle Colonne di Ercole fino alla Britannia e forse alle Canarie; affondavano in quei paraggi i navigli stranieri che tentassero di far loro concorrenza; avevano una religione crudele, che imponeva di sacrificar fanciulli al dio Moloch, raffigurato in un mostro di bronzo, dentro cui si chiudevano le vittime e si bruciavano.
Cartagine avrà avuto settecentomila abitanti.
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