2.6 Tarquinio il Superbo
Lucio Tarquinio si acquistò ben presto dai Romani il titolo di Superbo. Fece disperdere le ossa di Servio Tullio; condannò a morte quelli che giudicò suoi nemici; esercitò il potere tirannicamente; confiscò beni e denari; disprezzò il Senato e non nominò più senatori; si circondò d'armati.
Paci e guerre ad arbitrio; ad arbitrio i trattati e le alleanze. Fu fortunato contro i Volsci, ai quali tolse Suessa Pomezia e tanto bottino da poter compiere il gran tempio a Giove Ottimo Massimo. Per conquistare la città di Gabio vi mandò il figlio Sesto, facendogli fingere d'essere fuggito da Roma perché malvisto e perseguitato da lui.
I Gabini abboccarono all'amo. Credettero a Sesto, e lo accolsero ospitalmente.
- Che cosa debbo fare? - fece chiedere allora costui, da un segreto messaggero, a Tarquinio il Superbo.
E il padre, non azzardandosi ad affidare a un messaggero una lettera o una risposta compromettenti, stette un po' pensieroso. Poi si diede a stroncare con un bastone i fiori più belli del suo giardino, e: - Va'! - disse - racconta a mio figlio quel che m'hai veduto fare.
Sesto comprese, e troncò la testa ai più ragguardevoli personaggi di Gabio. Rimasta senza capi, la città dovette arrendersi.
Vi fu poi guerra contro Ardea; durante la quale, sorgendo contesa fra i giovani nobili romani su chi delle loro spose fosse la più virtuosa, decisero alcuni di tornare improvvisamente a casa: e videro che la più virtuosa era Lucrezia, sposa di Tarquinio Collatino, trovata di notte a filar la lana con le sue ancelle.
Sesto, figliuolo del Superbo, invidioso, la oltraggiò. Lucrezia, non potendo sopravvivere alla vergogna, si uccise. Fu come la goccia che fa traboccare il vaso: insorsero gli ufficiali, insorse l'esercito e l'intera popolazione. Capitanati da Giunio Bruto, figlio di una sorella stessa del re, gli armati marciarono su Roma. Tarquinio il Superbo fuggì tra gli Etruschi. La sciagurata sua moglie Tullia lo raggiunse. Sesto si ritirò a Gabio, dove venne ammazzato. Venne proclamato decaduto il Superbo, e istituita la Repubblica.
Il Governo monarchico era durato in Roma 244 anni.
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