5.6 Il re dell'Epiro
E i Romani invadono e devastano il territorio di Taranto. I Tarantini chiedono aiuto ai loro connazionali di là dall'Adriatico, e viene, nella primavera del 280, Pirro re dell'Epiro, con ventimila uomini inquadrati nelle falangi, che già con lui avevan percorso trionfalmente la Macedonia e la Grecia, con cinquemila frombolieri, tremila scelti Epiroti e duemila saettatori, più tremila cavalli e trenta elefanti: Pirro, ambizioso e superbo, uomo senza scrupoli, che aveva usurpato il trono allo zio Alceta, e fatto poi uccidere a tradimento il collega Neottòlemo; Pirro, considerato allora il massimo dei condottieri e reputato anche oggi uno dei più grandi capitani dell'antichità. Oltre al suo esercito, i Tarantini avevano promesso di allestirgliene un altro, composto di trentacinquemila fanti e duemila cavalli.
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